Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio della ristorazione scolastica:
prodotti biologici, etici, certificati e rispettosi del benessere animale, sportello dietetico e menù 4 stagioni, 27 persone svantaggiate coinvolte nel servizio
“Sicurezza, Sostenibilità, Solidarietà: ristorazione scolastica smart per i comuni di Città di Castello, San Giustino e Citerna, che presso l’Oratorio degli Angeli, nel capoluogo tifernate, hanno presentato il nuovo servizio, dopo l’affidamento alla ditta All Food. L’affidamento si è basato su un capitolato che potenzia la gestione sostenibile, etica e a filiera corta dei circa 2000 pasti che nei tre anni di vigenza del contratto dovranno essere quotidianamente distribuiti. Un’operazione con un valore economico complessivo di circa 5 milioni di euro, “che non è solo un servizio ma un progetto di conversione delle abitudini alimentari e degli stili di vita nel senso del maggiore rispetto per tutte le risorse naturali” dicono i rappresentanti dei comuni interessati.
Sicurezza
Se “Sicurezza, Sostenibilità, Solidarietà” sono le tre parole d’ordine della ristorazione scolastica prossima futura di Città di Castello, San Giustino e Citerna, un elemento importante dell’intero processo è l’approvvigionamento, che il capitolato permette nell’ambito di prodotti da Agricoltura sociale, da aziende nate dal sequestro dei patrimoni mafiosi, da operatori locali e a filiera corta. “Questo è il primo punto di qualità del sistema che fa del mangiare a scuola una pratica educativa, una lezione informale di educazione civica globale. Grazie al ricorso praticamente esclusivo di prodotti biologici ci prefiggiamo il raggiungimento della percentuale del cento per cento di utilizzo per ottenere dal Ministero la certificazione BIO delle mense e beneficiare del Fondo per le mense scolastiche biologiche, destinato a ridurre i costi a carico dei beneficiari e a realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento al servizio di ristorazione scolastica. E’ stato riconfermato l’uso di prodotti Dop, Igp, Stg e Pat e, anche per i prodotti ittici pescati o allevati, la scelta dovrà tener conto di realtà ad alto standard di benessere animale”.
Tale conversione ecologica del sistema mensa non nasce oggi ma è il risultato di un lavoro che ha gradualmente cambiato il modo di considerare il servizio e che ha coinvolto anche gli utenti in questa filosofia di riduzione del consumo e dell’impatto nell’ambito anche della lotta allo spreco alimentare con il progetto Don’t waste our future, attraverso azioni educative di promozione dei corretti comportamenti alimentari, cui gli appaltatori del servizio dovranno attenersi scrupolosamente. Con le scuole collegate alla cooperativa il Poliedro, ritireremo le eccedenze di pane, frutta, yogurt, piatti freddi, insalate, preparazioni calde per destinarle ad esempio alla rigenerazione, abbattimento e deposito in frigorifero, con la consegna agli indigenti tramite la Caritas e l’Associazione Altomare. Questa è solo una delle azioni con cui vogliamo rendere etico l’approccio al cibo, una sfera in cui si concentra molto del consumo evitabile di materiali alimentari e non”. Riccardo Fioriti, in rappresentanza della All Food, è entrato nel dettaglio precisando come “i pasti saranno preparati con l’impiego di prodotti ortofrutticoli provenienti dall’Agricoltura Sociale, di derrate trasformati derivanti da materie prime provenienti da terreni sequestrati o confiscati alle mafie oppure provenienti dalla filiera corta delle aziende con sede nel circondario, a Città di Castello, San Giustino, Monte Santa Maria Tiberina, Citerna”.
Sostenibilità
“Anche le scelte organizzative non sono un terreno neutro ma un campo di prova per contenere la produzione di rifiuto anche nel processo di produzione del cibo e non solo nel segmento del consumo e dello smaltimento. Rispetto al regime precedente l’unica novità è la dismissione del Centro cottura di Cornetto che tornerà alle attività didattiche. In generale saranno usati solo prodotti per la pulizia e di carta a basso impatto ambientale; per i rifiuti organici ci procederà all’installazione o al potenziamento di impianti di compostaggio di comunità presso i plessi scolastici, in maniera tale da garantire la gestione integrale dei rifiuti compostabili prodotti dal servizio di ristorazione scolastica, nonché assistenza ai progetti didattici inerenti i composta tori. Per il trasporto dei pasti saranno utilizzati esclusivamente mezzi a Gas Metano/GPL o alimentazione elettrica. “Il menù si adatterà alla stagione, accogliendo modifiche ed integrazione sulla base dei prodotti del periodo – spiega Fioriti – Evolverà progressivamente nel corso dell’anno, in maniera tale da garantire massima stagionalità, biodiversità e varietà gastronomica, con giornate a tema in occasione di particolari ricorrenze. In quest’ultimo caso è prevista anche la possibilità di allestimenti a tema nelle scuole. Sarà aperto un servizio dietetico a cura dell’appaltatore con l’apertura di uno sportello dietetico presso ciascun circolo didattico a disposizione delle famiglie e degli insegnanti”.
Solidarietà
Sul fronte della promozione sociale aggiungono i rappresentanti dei comuni “il capitolato prevede di avvalersi di persone svantaggiate: 27 unità per 300 ore settimanali e la partecipazione delle ditte a progetti di solidarietà per la fornitura di pasti gratuiti a fini sociali, che potranno coinvolgere fino all’otto per cento dell’utenza. Abbiamo previsto una misura per le famiglie numerose con l’esenzione dal pagamento per il terzo figlio. Uno dei punti di forza del nuovo servizio è la necessità di coinvolgere profondamente e in ogni aspetto le scuole perché il progetto di educazione alimentare e di ecologia si trasformi in un patrimonio comune di tutte le nuove generazioni”.